Mangiarsi le parole, 4 trucchi per smettere

Carlo Loiudice
3 min readOct 22, 2020

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Quella del mangiarsi le parole è davvero una pessima abitudine, ma non demordere, nulla è irrimediabile, ti darò quattro esercizi, quattro trucchi, per poter smettere di farlo.

Andiamo a vedere innanzitutto di cosa si tratta.

Chi si mangia le parole, semplicemente non pronuncia tutte le sillabe che le compongono, ottenendo il risultato, a scuola, in ufficio, al lavoro o quando parla in pubblico, di rendere incomprensibili i suoi discorsi.

Spesso è un vizio che ci si porta dall’infanzia.

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Come facciamo foneticamente a comporre le parole?

Producendo un suono che prende forma nelle 7 vocali fonetiche (quelle grammaticali sono, come ben sai, cinque): i, é, è, a, ò, o, u.

Se hai studiato dizione, sai bene di cosa sto parlando. Le “e” e le “o” , acute o gravi, aperte o chiuse, sono quelle che fanno la differenza. Ma questa è un’altra storia.

Dicevamo, emettiamo un suono attraverso le corde vocali e attraverso degli “incidenti” che chiamiamo consonanti, generati da un movimento del palato, della lingua o delle labbra, creiamo le consonanti e di conseguenza le varie sillabe.

Se le pronunci tutte correttamente, va bene, ma se mangi qualcuna di queste, allora hai necessità di fare qualche esercizio.

Nr 1. Il primo trucco è quello di rallentare.

Chi parla molto velocemente tende a mangiarsi le parole. La velocità del pensiero non è supportata dalla velocità dei muscoli facciali e dell’apparato fonatorio in genere.

Pensiamo più velocemente di quanto parliamo e pensare veloce è un bene, ma parlare veloce non lo è affatto.

Devi parlare lentamente. Quando fai public speaking, e non solo quando sei di fronte al pubblico, ma anche in occasioni di 1:1 conversation — conversazioni faccia a faccia, colloqui di lavoro, con amici o romantici — parla piano!

Rallenta e vedrai che avrai maggiore controllo della tua comunicazione.

Nr 2. L’apparato fonatorio ha bisogno di essere allenato.

Ci sono muscoli del viso che per pigrizia, cattive abitudini, cadenze, ecc., non utilizzi.

Questo fa si che il tuo parlare risulti pigro, che la tua faccia si muova poco e che la tua comunicazione risulti poco tonica.

Risultato? Ti mangi le parole.

Qual è la soluzione? Fare tutti i gironi davanti allo specchio delle smorfie.

Niente paura, non c’è nulla di male, nessuno ti giudicherà per questo. Puoi farle da solo, con amici e se hai dei bambini, divertiti con loro. Tornerà utile ad entrambi.

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Nr 3. Esercitati con degli scioglilingua.

Comincia lentamente, pronunciali pezzo per pezzo, parola per parola e aumenta, rimanendo preciso, man mano la velocità. Vedrai che ogni settimana imparerai uno o due scioglilingua, farai colpo sugli amici, allenerai anche la memoria e la tua muscolatura facciale ne trarrà beneficio.

Ah, dimenticavo, tutto ciò fa anche bene alle rughe e non avrai bisogno di ricorre ad un chirurgo plastico, al silicone, al botox, etc.

Nr4. Esercizio finale

Il quarto trucco consiste nell’aprire un libro, un giornale o una rivista qualsiasi e cominciare dal destra verso sinistra, dal basso verso l’alto, a leggere sillabato foneticamente (non grammaticalmente) le parole.

Questo è un esercizio importantissimo per il tuo cervello. Creerà nel giro di pochi giorni e settimana una nuova abitudine.

Il cervello comincerà automaticamente a riconoscere le sillabe e grazie al tuo apparato fonatorio e alla tua articolazione facciale tonica e ben allenata, smetterai di mangiare le parole.

Il tuo parlare in pubblico ne trarrà davvero grande vantaggio.

Ricorda, per dismettere una vecchia abitudine e sostituirla con una nuova, ci voglio giorni — alcuni parlando di 28 giorni, altri di 66 giorni — di allenamento costante.

Resisti. Dedica un minuto al giorno per ognuno di questi trucchi e diventerai un public speaker.

Questo lo puoi fare da solo o con l’aiuto di coach, ma come vedi, niente è impossibile. Serve solo applicazione, costanza e buona volontà.

Se vuoi una mano, possiamo fare questi esercizi insieme. Guarda il video su YOUTUBE

Scioglilingua suggeriti.

  1. Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.
  2. Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l’Arcivescovo di Costantinopoli?

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Parola di Life Coach

www.carloloiudice.com

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Carlo Loiudice

Attore, public speaking e life coach certificato di base a Berlino dal 2011